Unheimlich roots

Secondo l’interpretazione junghiana, i tre piani della psicanalisi che aiutano a comprendere l’uomo e il subconscio sono il sogno, l’illusione e infine la realtà, e le storie sono invece lo strumento che dà forma alla realtà. Le foto che compongono Unheimlich Roots somigliano tanto a quei messaggi che il nostro subconscio, in maniera confusa, ci invia per mezzo del sogno. La fotografia è il mezzo tramite cui la mia realtà prende forma. L’illusione è evidente, alla portata di tutti, ma non è sempre così facile rendersene conto. Qui il portagioie di una nonna diventa custode di ricordi e luogo sicuro in cui lasciare le proprie paure e traumi passati, pronti ad essere indossati o lasciati. Una presenza assente conduce in un labirinto alla Borges, dove, questa volta, è il filo d’Arianna a condurre verso il Minotauro. 

“Lo crederesti, Arianna?” disse Teseo. “Il Minotauro non s’è quasi difeso”.

Un progetto ancora in evoluzione…

Terzo Posto Premio “Silvia Agus” ANFM

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